Il fascino dei Pink Floyd rivive con i Pink’s One a Noto
Il tributo dei Pink’s One ai Pink Floyd anche sulla Scalinata della Cattedrale di Noto, con ospiti molto speciali da non perdere.
Il 12 agosto la Scalinata della Cattedrale di Noto si trasforma in un palcoscenico eccezionale per il Pink’s One – Pink Floyd Tribute Show. Questo evento celebrativo non solo omaggia la storica band britannica Pink Floyd, ma lo fa con un’autenticità che rispecchia fedelmente l’estetica e il suono che hanno definito un’era.
Un ensemble di talenti
Guidati da Alessandro Di Mauro e Andrea Zanti, i Pink’s One sono rinomati per la loro capacità di catturare l’essenza dei Pink Floyd. La band è completata da Seby Aprile alla batteria, Daniele Sorce al basso, Gian Luigi Di Gregorio alle tastiere, Mattia Mazzola al sax, Francesco Zanotti alle percussioni, e un trio di voci femminili che aggiungono una ricca dimensione armonica. La serata vedrà anche la partecipazione di ospiti speciali come Machan Taylor, Scott Page, e Harry Waters, arricchendo ulteriormente l’esperienza con la loro arte.
Una performance immersiva
L’evento riproduce l’iconico tour “Delicate Sound Of Thunder”, promettendo una profonda immersione nelle melodie che hanno segnato la storia della musica rock. I Pink’s One eccellono nella creazione di un ambiente onirico, con complesse texture sonore che sono state il marchio di fabbrica dei Pink Floyd. Il tutto è amplificato da uno spettacolo di luci e proiezioni video che promette di ricreare l’atmosfera psichedelica tipica dei concerti del gruppo originale.
La scelta musicale e l’impatto scenico
Da “Shine On You Crazy Diamond” a “Another Brick In The Wall”, il repertorio dei Pink’s One attraversa l’intera discografia dei Pink Floyd, offrendo ai fan vecchi e nuovi la possibilità di rivivere questi classici in una veste nuova ma rispettosa delle origini. Ogni esecuzione si distingue per la cura dei dettagli e la sinergia perfetta tra i musicisti, garantendo una serata di pura nostalgia e innovazione musicale. I Pink’s One non si limitano a eseguire cover; loro creano un’esperienza che trascende il tempo e lo spazio, collegando gli ascoltatori direttamente con l’epoca d’oro dei Pink Floyd.