Concerto del Quartetto di Catania al Museo Diocesano
Il 13 luglio 2024, la Terrazza panoramica del Museo Diocesano di Catania ospiterà un evento musicale unico con il Quartetto di Catania. Alle ore 20:00, il quartetto eseguirà musiche di compositori catanesi dell’800 in prima esecuzione mondiale, con un’introduzione musicologica di Graziella Seminara ed Enrica Donisi.
La Presentazione del Volume “Quartetti d’Archi in 3P”
Questo evento segna la presentazione ufficiale del primo volume della collana “Quartetti d’Archi in 3P”, prodotta dalla TRP Music. Il repertorio per quartetto d’archi di Giovanni Pacini, Salvatore Pappalardo e Pietro Platania verrà eseguito dal vivo. Il Quartetto di Catania, formato da Augusto Vismara (violino), Marcello Spina (violino), Gaetano Adorno (viola) e Alessandro Longo (violoncello), porterà in scena queste opere raramente ascoltate.
Le Opere in Programma
Le composizioni eseguite durante il concerto includono il secondo quartetto di Giovanni Pacini e il primo quartetto Op. 4 di Salvatore Pappalardo. L’opera di Pacini, appartenente agli anni della sua maturità (1862), evidenzia una raffinata condotta polifonica e armonica. Al contrario, l’opera di Pappalardo, scritta ad appena 11 anni e stampata solo nel 1844, offre un’architettura e una coloratura musicale differenti.
Un Progetto di Riscoperta
Il concerto è promosso dall’Associazione Culturale LUOGOCOMUNE e include un brindisi offerto dalle Cantine Privitera, nota azienda agricola di Gravina di Catania. Il progetto “Quartetti d’Archi in 3P” nasce da un’esplorazione condotta da Augusto Vismara e Gaetano Adorno nel mondo del quartetto d’archi dell’Ottocento italiano. La collana prevede dieci volumi, mirati a pubblicare e dare voce a composizioni dimenticate per quasi due secoli.
Contributi e Analisi Musicologiche
Il progetto intende ridefinire una tavola di valori critici e musicali per la musica da camera italiana del XIX secolo, troppo spesso trascurata. Nonostante la nascita di numerose “Società del Quartetto” in diverse città italiane nel XIX secolo, molte opere cameristiche italiane sono rimaste nell’oblio. Questo evento rappresenta un primo passo per riportare alla luce il contributo di compositori come Pacini, Pappalardo e Platania alla musica da camera.