Francesco Foti al Mu.Me. per la rassegna ClanDestini
“Niuiòrc Niuiòrc”, lo spettacolo unico di Francesco Foti che svela New York dal punto di vista di un esploratore urbano.
Sul palco prende vita un viaggio narrato da Francesco Foti in “Niuiòrc Niuiòrc”. Questa rappresentazione si presenta come un One Man Show, un’incursione singolare dove l’attore si trasforma in un ponte narrativo che collega il pubblico alla vibrante New York. L’unicità dello spettacolo risiede nell’utilizzo minimale di elementi scenici: uno sgabello e un quaderno, elementi che testimoniano l’esperienza vissuta e narrata.
Gli appunti personali di viaggio di Foti sono il cuore pulsante dello spettacolo, offrendo uno sguardo intimo sulle dinamiche della metropoli. La sua esperienza si snoda in un’avventura intrapersonale, alla scoperta di sé e della città, raccontata con energia e immediatezza.
L’esperienza teatrale di Foti, impreziosita da anni di cabaret e workshop di drammaturgia, risplende in questo spettacolo. L’applicazione del Metodo nei laboratori si riflette in una performance genuina, e la sua affinità per la musica si traduce in una colonna sonora coinvolgente, essenziale per evocare atmosfere urbane. La scelta di rinunciare a scenografie elaborate in favore di un montaggio che ricorda il linguaggio cinematografico permette alla musica e al dialogo di creare l’ambiente scenico.
Lo spettacolo si profila come una dichiarazione d’amore per la città, una romantica commedia urbana che si dipana tra le vie pulsanti di New York. La città diventa una protagonista viva e complessa, e il rapporto che si instaura con essa è al centro della narrazione. Il pubblico viene coinvolto in un dialogo sincero che prosegue oltre la fine della performance.
Dopo lo spettacolo, il dialogo continua: attraverso conversazioni, spille commemorative e feedback, si costruisce un diario di viaggio collettivo in costante evoluzione. Foti si posiziona non solo come narratore ma anche come catalizzatore di un’esperienza collettiva.
“Niuiòrc Niuiòrc” è una riflessione sul rapporto tra l’individuo e lo spazio urbano, presentata nell’ambito del festival “ClanDestini” organizzato da Clan Off Teatro.