Una serata di satira e riflessione con Marco Falaguasta al Cine Teatro Aurora, ripercorrendo anni iconici per generazioni spensierate.

In una serata di puro intrattenimento e riflessione al Cine Teatro Aurora di Sant’Agata Militello, Marco Falaguasta prende la scena con “Non ci facciamo riconoscere”. L’evento, prodotto e distribuito da Nicola Canonico per la GoodMood, promette di essere non solo uno spettacolo, ma un viaggio attraverso decadi significative.

Gli anni ’70, ’80 e ’90 vengono esplorati sotto la lente acuta di Falaguasta, con un occhio di riguardo verso la satira e l’analisi sociale. Il pubblico si troverà immerso in un dialogo interattivo dove si mette in discussione la nostalgia dei cinquantenni per un’epoca ritenuta spensierata. Attraverso gag e osservazioni, l’autore e interprete cerca di comprendere se il passato fosse davvero così dorato come lo si ricorda.

La pièce si interroga su come avrebbero vissuto gli avvenimenti storici di quegli anni se i social media fossero stati presenti, toccando argomenti come il sequestro Moro, la legge sul divorzio e lo statuto dei lavoratori. La questione della libertà generazionale è un altro nodo cruciale dello spettacolo. Falaguasta, con acutezza e arguzia, paragona le abitudini consumistiche attuali con l’inclinazione al risparmio delle generazioni precedenti, ponendo quesiti sulla qualità di vita e le scelte di consumo.

L’ironia si fa strada anche nel confrontare cibi tradizionali con le tendenze alimentari odierne, come il poke rispetto alla frittata di nonna. Questo percorso non è solo un esercizio di nostalgia, ma anche una riflessione sulla crescita e sullo sviluppo personale e collettivo.

“Non ci facciamo riconoscere” diventa così un’espressione simbolo di una generazione che forse avrebbe dovuto a volte “farsi riconoscere”, alzando la voce per affermare la propria identità. L’evento si rivela così un’opportunità per confrontarsi con il passato e con le attuali generazioni, in un dialogo che supera il confine temporale per arrivare al cuore delle esperienze umane.

Falaguasta guida gli spettatori attraverso una serie di interpretazioni alternative di convinzioni assodate, invitandoli a riflettere su come siamo cambiati e su come spieghiamo il passato ai nostri figli. Nella memoria collettiva risuonano le note di icone musicali e si rievocano immagini di un’Italia che ha segnato la storia.