Petra, Un Mitologico Teatro di Ombre a Palermo
L’opera, prodotta da Babel, mette in scena il dualismo tra aspirazione e sabotaggio interiore. Gli spettacoli il 2 e 3 maggio allo Spazio Franco dei Cantieri Culturali alla Zisa.
Il testo si ispira a “I fatti di Petra” di N. Savarese, esplorando la mitica fondazione della città di Enna da parte di Ercole. La drammaturgia si articola su desiderio, distruzione e giudizio, in un flusso continuo di sequenze sceniche. L’intento va oltre la rappresentazione fisica, toccando il “luogo dell’anima” e cercando un legame con le radici culturali.
Lamantia e Beercock, interpreti e creatori, si appropriano di una mitologia contemporanea che mescola emozioni contrastanti. La performance è radicata nell’idea ancestrale del teatro come rito di possessione.
L’atmosfera scenica, “scuru”, e la musica, evocativa di una preghiera, accompagnano la gestualità di Lamantia, che interpreta lo spirito tragicomico del Malucumminàtu.
Il personaggio femminile, tra bigottismo e calunnia, e lo storpio, simbolo dell’ombra umana, lottano tra speranza e disillusione. La figura dell’asino, elemento leggendario, si lega a miti e tradizioni popolari, creando un ponte tra il sacro e il profano.
La sonorità di Beercock avvolge lo spettatore in un paesaggio sonoro variegato e profondo, mentre la luce crea suggestivi chiaroscuri. Petra si rivela una performance di fascino simbolico, un’opera intagliata come un antico cammeo, da non perdere.