Un viaggio nell’arte narrativa di Raul Cremona, tra magia e personaggi surreali, al Trifiletti di Milazzo. Scopri lo spettacolo.

Al Teatro Trifiletti di Milazzo, si staglia l’appuntamento con Raul Cremona, artista poliedrico che porta in scena uno spettacolo di magia e comicità. Accompagnato dalle note di Marco Castelli al pianoforte, Cremona conduce gli spettatori in un percorso tra ricordi e personaggi, dipanando la trama di una memoria artistica vasta e colorita. Si tratta di un viaggio dove il surreale si mescola al quotidiano, e figure come Jacopo Ortis prendono vita con un eloquio che ricorda i grandi del cinema italiano.

Nella narrazione, emerge la figura di Silvano il mago di Milano, caricatura del prestigiatore italiano che riflette il primo amore adolescenziale di Cremona. Omen, l’intollerante milanese, riemerge dalla memoria di una città che ha lasciato il posto a nuove realtà. Questo incontro con la scena artistica del passato viene proposto con una lieve velatura di nostalgia, ma senza tralasciare l’elemento ludico e vorticoso che caratterizza l’opera di Cremona.

L’artista si riconferma un cantastorie che utilizza la magia come mezzo per tessere le storie, giocando con la comicità e il pathos. Elementi distintivi dello spettacolo includono magia, prestidigitazione, giochi di parole, musica e gag, in un insieme che evoca la tradizione di artisti intramontabili come Kramer, Arigliano e il Quartetto Cetra. La performance di Cremona si colloca in un tempo indefinito, fluttuante tra passato e presente, dove la scena è un caleidoscopio di luci, suoni e colori.

Il palcoscenico diventa un luogo magico dove tutto è possibile, e solo il mestiere, appreso non sui banchi di scuola ma attraverso l’esperienza, può domare il caos di questo maraviglioso universo. Cremona, erede di una tradizione familiare legata all’arte della prestidigitazione e dell’intrattenimento, toglie la polvere dai ricordi senza rimuovere il rimpianto per un mondo dove il comico condivideva il palcoscenico con i giganti dello spettacolo.

Il percorso artistico descritto si contrappone alla contemporaneità, dove spesso il successo è inversamente proporzionale all’esperienza. Eppure, Cremona vive pienamente il suo tempo, attraverso personaggi che sono specchio del mondo odierno. Come le maschere della Commedia dell’Arte, quelle di Cremona scavano nel passato per svelare il grottesco del presente, in un gioco di riflessi che si fa arte.

Nonostante l’umorismo e l’autoironia, Cremona conserva quel pizzico di megalomania tipico dei maghi, dei prestigiatori, degli artisti che hanno saputo affascinare e radunare il pubblico sotto il cielo aperto o tra le mura del teatro. In un’epoca che ha visto l’arte della maschera assediata da nuove forme di intrattenimento, emergono l’abilità e il virtuosismo di un artista che riscopre e rinnova la tradizione.